In un ragionamento logico di tipo deduttivo, se le premesse sono false, altrettanto falsa è la conclusione. E’ questo il caso di alcune argomentazioni contenute nella recentissima sesta edizione del libro “Economia Spiegata Facile “di Costantino Rover. Un libro che, pur nell’ apprezzabile intento di confutare le teorie liberiste/neoliberiste, ricorre talvolta ad un approccio più scientista che scientifico. Infatti, quando l’ autore cerca di smontare le teorie sul signoraggio bancario, parte da una descrizione del funzionamento delle banche, relativamente all’ attività propriamente creditizia ( concessione dei finanziamenti), che definire sorpassata è poco.
Per ovvie ragioni di spazio, in questa sede ci limitiamo ad osservare che considerare il signoraggio una bufala da truffatori complottisti. come incautamente si esprime l’autore del libro, basandosi sul moltiplicatore monetario e sulla riserva frazionaria/obbligatoria, significa ignorare completamente tutta una letteratura scientifica che dimostra la assoluta inconsistenza di quelle congetture.
Da Warren Mosler a Sergio Cesaratto, tanto per fare qualche esempio: e non stiamo parlando, quindi, di pericolosi complottisti, ma del padre ispiratore della neo-cartalista Modern Monetary Theory, ovvero, di un economista eterodosso di impostazione post-keynesiana. Questo, ovviamente ed a scanso di equivoci, non significa che neo-cartalisti e/o post-keynesiani condividano le nostre posizioni sul signoraggio; ma è inaccettabile porre alla base delle proprie conclusioni ( il signoraggio è una bufala complottista) premesse palesemente prive di fondamento ( moltiplicatore monetario, riserva frazionaria).
Quanto meno, volendo fare della sincera divulgazione scientifica, ove per scienza si intende confronto, Economia Spiegata Facile avrebbe dovuto citare anche i risultati delle succitate ricerche scientifiche; magari in maniera problematica, qualora avesse avuto argomenti per poterlo fare. Ma purtroppo, come spesso accade quando si affronta il tema della emissione monetaria, anche l’autore del libro sembra, e ci dispiace, interessato più allo scontro che al confronto; come, peraltro, tradisce l’ utilizzo del solito, stucchevole linguaggio irridente verso le opinioni diverse dalle proprie: il signoraggio allora diventa una “bufala” e non un assunto che non pochi ricercatori hanno argomentato con prove alla mano; e chi sostiene la teoria sul signoraggio è un truffatore complottista, anche se si tratta di un illustre accademico come il compianto prof. Giacinto Auriti.
Per inciso, quest’ultimo viene ignorato in Economia Spiegata Facile, se non in una didascalica citazione alla fine dello stesso, senza alcun approfondimento circa il pensiero che il grande professore aveva maturato sul tema della moneta e del signoraggio bancario dopo circa trent’ anni di studi. Ed è così che, dulcis in fundo, si legge nel libro: “Dare la colpa alle banche del fallimento della società, anche se in parte è vero, significa accusare solo la leva, ignorando però la mano che su quella leva agisce e determina la realtà in cui viviamo.
Le banche sono imprese, non enti benefici; pertanto operano in base ai propri interessi commerciali, esattamente come qualsiasi altra azienda PRIVATA.”. Le banche non sono certamente ispirate da principi caritativi, ma NON operano “esattamente come qualsiasi altra azienda privata” .
Qualsivoglia altra azienda privata: a) decide quali beni/servizi produrre, che possono essere prodotti anche da qualsiasi altra azienda concorrente; b) a tal fine sostiene determinati costi che costituiscono gran parte del prezzo finale di vendita; c) cerca di vendere i propri prodotti a prezzi superiori ai costi di produzione, sì da realizzare un utile. Le banche, nel fare credito ad imprese e famiglie: a) producono moneta ex-nihilo (dal nulla) che, per legge, può essere emessa solo dagli istituti autorizzati a svolgere attività creditizia e non da qualsiasi altra azienda; b) sostengono costi irrisori per la produzione della moneta: pochi centesimi di euro per le banconote; sostanzialmente nulli per la moneta scritturale ( i numeri che le banche digitano sui c/c del computer, che costituiscono la gran parte della massa monetaria in circolazione); c) non vendono la moneta, ma la prestano, e non al costo di produzione maggiorato dell’ utile, ma al valore nominale impresso sulla banconota, ovvero, rappresentato dal numero digitato sul computer.
Le banconote da euro 5-10-20-50 etc. hanno tutte lo stesso costo di produzione ( pochi centesimi ); ed il numero 100 digitato dalla banca sul c/c del computer, ha lo stesso costo di produzione (praticamente zero) del numero 1.000 o del numero 1.000.000 . Ma, al momento del rimborso del prestito, gli interessi sulla moneta che si restituisce vengono calcolati non sul costo di produzione della moneta che, al massimo, sarebbe pari al costo tipografico per la stampa della banconota, ma sul valore nominale (anch’ esso, peraltro, oggetto di rimborso).
Questo si chiama signoraggio ( e non è l’ unico aspetto del fenomeno): un privilegio che la legge assegna esclusivamente al sistema bancario e di cui non gode alcuna altra attività aziendale privata. In conclusione, e nel prendere atto dell’ accorata difesa che l’ autore del libro prende nei confronti delle banche, ci sovviene una frase memorabile:
“Alla rarità dell’ oro si è sostituita la saggezza dei governatori ( delle banche centrali – n.d.r.)”. E quella frase, talvolta ricordata dal prof. Auriti, era stata pronunciata da Luigi Einaudi, un liberista....
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