sabato 9 dicembre 2017

L'Italia è al collasso economico

Secondo una profezia del prof. Giacinto Auriti, questo è solo il risultato di una strategia programmata dal vertice bancario


Stiamo vivendo  giorni drammaticamente duri.  Il risultato di una vera e propria guerra, in questo caso di stampo economico-monetario, che sta portando alla distruzione tutto il nostro tessuto economico, sociale e culturale. 
Il prof. Giacinto Auriti in un suo articolo  scritto per “L'ALTERNATVA” nel 1979, profeticamente aveva avvertito cosa sarebbe accaduto al nostro amato paese se si fossero  seguite quelle politiche economico-monetarie dettate dai vertici bancari.
Il titolo dell'articolo è eloquente  “L'ITALIA. MEZZOGIORNO D'EUROPA- La miseria nazionale programmata dal vertice bancario”.

Il professore afferma testualmente che l'ingresso dell'Italia in Europa con  la propria moneta nell'area dei cambi fissi, cioè il cosiddetto serpente monetario sarebbe stata: “...una vera e propria iattura, tale da relegare definitivamente il nostro già stremato Paese nell'area del terzo mondo e del sottosviluppo”.
Per far comprendere meglio a cosa si riferisce il professore dobbiamo necessariamente chiarire, almeno brevemente, alcuni  punti fondamentali in ambito economico-monetario.

1) “L'inflazione” ( la perdita del potere di acquisto di una moneta e l'aumento dei prezzi di beni e servizi)  e la “Deflazione” ( la diminuzione della massa monetaria circolante nel tessuto sociale) sono ambedue fenomeni di politica monetaria interna ad un paese. 
Attraverso l'inflazione, controllata, i risparmiatori sono incentivati ad investire in proprietà, beni di consumo oppure in attività produttive, incentivando di fatto, direttamente o indirettamente, l'economia di un paese.
In un periodo di  rarità monetaria, cioè di deflazione, la domanda interna scende, i consumi diminuiscono, le aziende sono  costrette ad abbassare i margini di guadagno e a tagliare il costo del lavoro causando  licenziamenti e  diminuzione degli  stipendi.  Tutto questo naturalmente si ripercuote negativamente nella società, abbassando notevolmente gli standard qualitativi di vita degli abitanti di una nazione.
2) La “Sottovalutazione” e la “Sopravvalutazione” di una moneta, sono fenomeni di politica monetaria che riguardano i rapporti di cambio  tra monete di diverse nazionalità. 
I paesi  con monete forti,  hanno tutto l'interesse ad   importare  prodotti dai  paesi  che hanno  monete “Sottovalutate”, contribuendo all'incremento della loro produttività  e  della loro  ricchezza   attraverso l'aumento dell'esportazione .
Invece, nei paesi con monete “Sopravvalutate”, si tende a fenomeni economici recessivi,  se non si difendono i propri prodotti dalle invasioni  di merci provenienti dai mercati con moneta sottovalutata. Questo, in parte, è quello che  sta accadendo anche al nostro paese grazie  all'euro forte, sfruttato dal “dio” mercato senza nessuna regola e senza una visione d'insieme per  il  benessere generale dell'intero sistema paese.  Quando  si importano merci cinesi, olio tunisino, arance dal Marocco  e tanto altro senza nessuna analisi generale, stiamo automaticamente affossando la nostra produttività e la nostra ricchezza.
3) La concomitanza del fenomeno dell'Inflazione e del  ristagno produttivo, causato dalla rarità monetaria, generano la “Stagflazione”, ed è esattamente quello che sta accadendo attualmente a noi in questo periodo. Il professore nel 1979, riferendosi  a tale  fenomeno,  predisse che:   
“ Esattamente ciò che, a nostro avviso, si verificherà in Italia dopo il nostro inserimento nel sistema monetario europeo, così come programmato e accettato dal nostro Governo. Una politica dei cambi fissi conviene ai paesi con moneta forte, cioè a dire con organizzazioni sindacali non classiste, come la Germania. Ma per il nostro paese, con un Partito Comunista ideologicamente legato agli schemi leninisti e con sindacati strutturati ancora anacronisticamente sulla teoria del plusvalore di Marx , è facile profezia emettere una prognosi infausta nel caso che la nostra moneta sia inserita definitivamente nell'area del serpente monetario europeo, avendo un vicino incomodo come la Germania. Vedremo i nostri mercati invasi da merce tedesca a prezzi inferiori a  quelli dei nostri costi di produzione. Solo su queste premesse si possono comprendere le vere ragioni per cui gli Inglesi -che notoriamente in materia monetaria non sono sprovveduti- hanno rinviato alle calende greche l'inserimento della propria moneta nel serpente europeo”. Infatti l'Inghilterra non ha mai utilizzato l'Euro come moneta. Questo tipo di programmazione  economico-monetaria, voluta da una  parte della nostra politica,  ha giovato alla Germania e  al vertice bancario, attraverso  l'esplosione del debito sia pubblico che privato.  

E' necessario  andare oltre  le scuole economico-monetarie moderne, da quella keynesiana e post-keynesiana che mirano ad una spesa statale a deficit e alla piena occupazione e   prima che sia troppo tardi,  conviene rinnegare totalmente  la Scuola di Chicago e Maastricht che hanno puntato tutto su una “filosofia iperliberista”, sul pareggio di bilancio e che ha imposto un mercato senza regole - basti pensare alla tanto menzionata “deregulation” iniziata verso la fine degli anni ‘70 con il presidente americano Ronald Reagan, seguito a ruota dalla Gran Bretagna con il Governo Thatcher . 
Su queste basi culturali Carlo Azeglio Ciampi e Beniamino Andreatta decisero, nel 1981, di dividere il Ministero del Tesoro e la Banca d’Italia. Questo atto spianò la strada anche in Italia all’iperliberismo economico voluto e fomentato da poteri sovranazionali. (1) 
In seguito nel 1992 si stabilirono  i devastanti   parametri di  Maastricht  di cui Craxi ebbe a dire nel 1997: “Si presenta l’Europa come una sorta di paradiso terrestre, arriveremo al paradiso terrestre, l’Europa per noi, come ho già avuto modo di dire, per noi nella migliore delle ipotesi sarà un limbo nella peggiore delle ipotesi l’Europa sarà un inferno. Quindi bisogna riflettere su ciò che si sta facendo perché la cosa più ragionevole di tutte era quello di richiedere e di pretendere, essendo noi un grande Paese – perché se l’Italia ha bisogno dell’Europa l’Europa ha bisogno dell’Italia – pretendere la rinegoziazione dei parametri di Maastricht”
L'attuale moneta che utilizziamo è solo un Marco travestito da Euro, i parametri di  Maastricht hanno agevolato solo la Germania con un cambio di un Euro per un Marco e penalizzato l'Italia  con cambio, di un Euro per 1936,27 Lire, così facendo si è dimezzato il nostro potere di acquisto.
Da tali politiche scellerate ne deriva  anche  la svendita di tutti gli asset strategici nazionali e di tutto il made in Italy. 
Per uscire fuori da tale situazione occorre avere un governo forte , consapevole e sostenuto da una popolazione  che ritrovi il senso della Patria. Bisogna  cambiare direzione  per ridare vigore al nostro Paese ed un futuro ad i nostri figli, a cui è stato tolto anche il diritto di sognare.


                                                                         Cosimo Massaro  


Nota 1) Parti estrapolate da mio libro “Che cos'è il Signoaraggio bancario” Edizioni Sì

(Articolo pubblicato su LA GRANDE LUCANIA  anno 4 -Numero 10 del 7 Dicembre)



2 commenti:

  1. Purtroppo la VERITA' FA MALE .....articolo veramente veritiero ,ma siamo nelle mani di Draghi ideolato dagli Italian come il salvatore d'Italia...

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  2. Buongiorno Cosimo, non concordo con l'affermazione "un cambio di un Euro per un Marco". Da tedesco mi ricordo bene il cambio DM (marco tedesco) a euro che non era 1:1 ma bensi quasi 2:1 .., infatti la bundesbank ancora oggi conferma: "The official exchange rate is €1 = DEM 1.95583.". Inoltre, a quel tempo il cambio tra lire e DM era circa 1000:1 ... perciò mi sembra che il cambio imposto per la lira di 1936,27:1 è simile a quello tra euro e DM. Infatti non solo chi vive in Italia, ma anche chi vive in Germania ha sentito molto bene lo shock del cambio, ovvero l'aumento di quasi due volte di tutti i prezzi. Grazie, Jens

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