venerdì 31 luglio 2020

PATTO JULIAN ASSANGE : NO ALLA PROROGA DELLO STATO D’EMERGENZA

         
In qualità di aderente al Patto Julian Assange invito a condividere e a partecipare  sabato 1 agosto, ad una giornata di protesta sui Social Network e sul Web per dire no alla proroga dello Stato d’emergenza.

                      Cosimo Massaro





COMUNICATO:
          
         
NO ALLA PROROGA DELLO STATO 
D’EMERGENZA
SABATO 1 AGOSTO PROTESTA SUI SOCIAL NETWORK E IN RETE 
 
Sebbene non ci siano evidenze cliniche né scientifiche a supporto, si continua con la proroga dello stato di emergenza fino al 15 ottobre, con poca chiarezza sui protocolli da adottare.
Il terrorismo sanitario continua a essere utilizzato come uno strumento ordinario di governo. Palazzo Chigi ha deciso di prorogare una condizione di privazione e limitazione dei diritti con la scusa della “circolazione del virus”: un evidente pretesto per continuare a mantenere poteri eccezionali, per sovvertire l’ordine costituzionale e impedire manifestazioni e proteste di piazza già previste per il prossimo autunno. 
Gli aderenti al Patto Julian Assange sono contrari ad accettare che la tutela della salute sia utilizzata come un alibi per imporre limitazioni dei diritti sociali e civili, sottoponendo i cittadini a restrizioni sempre più invasive della libertà e della privacy o ad accettare misure indegne di un Paese che si dice democratico. 
Per questo invitiamo chiunque condivida questa denuncia a prendere parte attiva, sabato 1 agosto, a una giornata di protesta sui Social Network e sul Web per dire no alla proroga dello Stato d’emergenza.
                                     
   
                                                                       Gli aderenti al Patto Julian Assange
 

lunedì 27 luglio 2020

TRA "FRUGALI" E FREGATURE

RECOVERY FUND:
Quando magicamente il falso diventa vero grazie all'aiuto di tutti i mass-media promotori del pensiero unico dominante

Come spacciare una amara sconfitta in una falsa vittoria.
Non si può neanche definire una "vittoria di Pirro" perché non è stata una battaglia vinta con l'Europa ad un prezzo molto più alto dei benefici ottenuti, ma bensì una sonora sconfitta spacciata per vittoria. 
Alcuni importanti chiarimenti li troverete di seguito  nell'articolo scritto per questo blog da Michele Lamanna,  che vi propongo di leggere con molta attenzione. 
           
                                              Cosimo Massaro