domenica 1 ottobre 2023

MUORE IL COMUNISTA PREFERITO DI HENRY KISSINGER

Articolo di Cosimo Massaro. 

È morto Giorgio Napolitano dopo l'aggravamento delle sue condizioni di salute. 
È morto a 98 anni il Presidente emerito della Repubblica e senatore a vita che ha dato uno dei maggiori contributi al declino del nostro Paese.

Non sento nessun cordoglio per un uomo che servilmente ha operato contro il bene del nostro Paese, l'ipocrisia non mi appartiene.  Posso solo avere il rispetto di fronte a quella morte che  viene  a prendersi l'anima di un uomo  che    non potrà più esimersi dall'oltrepassare quella soglia che porta al cospetto del Padre Eterno con il peso delle proprie responsabilità.

A questo punto è bene ricordare almeno alcune di quelle tante azioni messe in atto da Giorgio Napolitano che mi hanno portato ad avere un' opinione su di lui non certo positiva. 
È stato un uomo che ha vissuto tutto il suo percorso politico  cercando sempre ciò che era più funzionale soprattutto  per i suoi interessi personali. 

Da giovane, presso l'università di Napoli, inizia  il suo percorso politico con il GUF, cioè i Giovani Universitari Fascisti. In seguito, a guerra quasi finita, nel 1944, aderisce al Partito comunista italiano diventandone uno dei massimi dirigenti fino al suo scioglimento nel 1991 con il passaggio al Partito democratico della sinistra, guarda caso proprio prima del 1992, anno in cui ebbe inizio  “tangentopoli” che spazzò via tutti i partiti politici della prima repubblica lasciando indenne proprio l'erede del partito comunista, cioè il Partito democratico. 

Lo stesso Bettino Craxi accusò Napolitano di aver taciuto sul finanziamento ai Partiti e che non poteva non sapere quello che accadeva, perché era una prassi consolidata in tutti i Partiti compreso quelle comunista che, guarda caso,   ne uscì incolume da tangentopoli. Da questo si comprende perché il Partito Democratico, erede di quella sinistra, è stato effettivamente il più funzionale alle potenze straniere e all'usurocrazia che ha travolto l'Italia con il suo neoliberismo. 

Lo stesso  Henry Kissinger, l'uomo che ha gestito in vari  Paesi stranieri  conflitti   e  golpe, per conto degli interessi USA, ebbe a dire di Napolitano: “è il mio comunista preferito”.
Napolitano firmò anche il  lodo Alfano per l'immunità delle più alte cariche dello Stato e si rifiutò di presentarsi davanti ai giudici che volevano interrogarlo sulla trattativa Stato-Mafia, pretendendo anche la distruzione delle registrazioni che lo vedevano coinvolto. Lo stesso Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo, lo accusa pubblicamente   di essere stato  il garante della trattativa Stato-Mafia  affermando: “Napolitano è stato il  garante della trattativa Stato - mafia, per questo rieletto; non lo dico io ma Mancino”

È  stato anche  colui  che ha fatto entrare l'Italia in guerra contro la Libia favorendo gli interessi francesi ed anglosassoni, nonostante l'allora governo Berlusconi fosse contrario all'intervento dell'Italia a quel conflitto che, in seguito, ha portato la Libia all'attuale situazione disastrosa che ha contribuito ulteriormente  anche all'aumento incontrollato dell'immigrazione verso il nostro Paese.

É stato anche l'uomo che ha diretto la regia di vari avvenimenti accaduti contro Berlusconi. Il 22 aprile 2010 andò in diretta tv  lo scontro tra  Fini e Berlusconi, quando il primo, Presidente della Camera, disse al secondo, in quel momento capo del Governo: “che fai mi cacci?”. Da quel momento in poi    si spaccò il Popolo della Libertà che aveva vinto le elezioni. In seguito, nel 2011, la sua nefasta opera e le sue trame portarono anche alle dimissioni di Berlusconi da capo del Governo, è fu imposta l'era dei governi tecnici, iniziando proprio  da Mario Monti che arrivò al potere attraverso un vero e proprio golpe “bianco”.

Napolitano non è certo l'unico uomo che ha lavorato al servizio di potenze straniere poiché la lista nel nostro Paese è molto lunga. Chi ha osato opporsi al potere colonialista ed usurocratico che domina la nostra terra non ha mai fatto una buona fine, vedi Enrico Mattei, Aldo Moro,  Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, giusto per citarne alcuni, che devono essere da esempio per tutti noi. 

Anche se i poteri forti sembrano intoccabili e troppo potenti per noi, dobbiamo continuamente lottare con la forza della Verità e della Luce gestendo al meglio le nostre paure con la giusta dose di coraggio, pertanto pesidero concludere questo mio scritto con la celebre farse del Magistrato Borsellino:

“Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.” 
                                                                                                                    (Paolo Borsellino) 

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