giovedì 18 febbraio 2021

IL BANCO DI PROVA DEL GOVERNO DRAGHI: LA MONETA NON A DEBITO

 


di Michele Lamanna



Mi astengo da qualsiasi commento sul futuro del governo e mi limito a ricordare a Mario Draghi che il primo problema da affrontare è quello della creazione del denaro dal nulla, poiché chi crea denaro dal nulla è padrone del mondo.


È da tener presente che la moneta non nasce in natura, ma è creata dalla mano dell’uomo, e, in pratica, o dallo Stato o dalle banche, che al momento sono tutte private, e privata è anche la Bce che è oggetto di proprietà delle banche centrali private dei singoli Stati europei.


Insomma utilizziamo una moneta a debito (si pensi all’accensione di un mutuo da parte di un singolo privato, ovvero all’emissione di titoli del debito pubblico in gran parte acquistati dalle banche, e in particolare dalla BCE), anziché una moneta a credito, emessa direttamente dallo Stato (e non chiesta in prestito), che, per giunta, ha anche la capacità, come suol dirsi, di “monetizzare il debito”, cioè di pagare i debiti con l’emissione di nuova moneta e non con la creazione periodica di nuovi debiti, come oggi avviene.


Al momento attuale, per superare la crisi economica italiana, è divenuto necessario che lo Stato comunità emetta “biglietti di Stato” e cioè una moneta che non è presa a prestito dalle banche, ma è creata direttamente dal nulla da parte dello Stato   medesimo.


…..Emettere una moneta parallela, evitando di ricorrere a prestiti, che sono nodi scorsoi per le generazioni future, è diventata dunque una necessità inderogabile per l’Italia.”. 



Questo citazione è  tratta da un articolo  dal titolo “Il governo è stato varato. Ora è tutto nelle mani di Dragni”, scritto da Paolo Maddalena e  pubblicato lo scorso 13 febbraio su   Attuarelacostituzione.it. 


L’ autore non è un visionario e pericoloso “complottista”, ma un illustre giurista, magistrato ,  nonché  Presidente emerito della Corte Costituzionale, con alle spalle una lunga carriera anche di tipo accademico.


E’ nostra convinzione che la credibilità delle idee non si fondi sui curriculum di chi le propone, bensì  sulla solidità delle argomentazioni: in questo caso abbiamo sia l’ una che l’ altra cosa.


Siamo orgogliosi di essere sulla stessa lunghezza d’ onda del prof. Maddalena, come ben sanno i lettori di questo blog. 


Lo sarà anche Draghi….?  


 

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