Ieri 1 Giugno 2025 un'ondata di droni ucraini ha colpito diverse basi aeree
militari russe, incluse installazioni strategicamente importanti in regioni remote come la Siberia e
l'Artico. L'attacco, che l'Ucraina ha rivendicato come frutto di un'operazione complessa e
pianificata per oltre un anno e mezzo, segna un'escalation significativa nel conflitto.
Secondo fonti del Servizio di Sicurezza Ucraino (SBU), l'operazione, denominata "Spiderweb",
avrebbe distrutto o gravemente danneggiato oltre 40 bombardieri strategici russi, con un danno
stimato in circa 7 miliardi di dollari. L'SBU ha dichiarato che il 34% della flotta russa di vettori di
missili da crociera aerei sarebbe stata colpita.
La Russia ha confermato di aver subito attacchi di droni sui propri aeroporti militari, tra cui le
regioni di Irkutsk e Murmansk, ammettendo che diversi aerei hanno preso fuoco e che sono
stati effettuati degli arresti in relazione all'incidente. Mosca ha minimizzato l'entità dei danni
rispetto alle affermazioni ucraine, definendo gli attacchi "terroristici". Il Ministero della Difesa
russo ha inoltre dichiarato di aver respinto ulteriori attacchi nelle regioni di Amur, Ivanovo e
Ryazan.
Da parte russa, non sono mancate le accuse e i sospetti che dietro a
un'operazione di tale complessità e portata potesse esserci un coinvolgimento di attori
esterni, come la NATO, forse con supporto nel controllo a distanza dei droni...personalmente credo che i sospetti siano più che fondati!
Contemporaneamente agli attacchi russi, l'Ucraina ha riferito di essere stata colpita da un
"numero record" di droni russi nella stessa notte, con le difese aeree che hanno lavorato per
intercettare l'ondata.
L'attacco ucraino giunge in un momento particolarmente delicato, poco prima di un incontro
previsto tra delegazioni ucraine e russe a Istanbul per oggi 2 giugno, mirato a trovare un terreno
comune per eventuali colloqui di pace che a questo punto ormai possiamo dire fortemente compromesso.
Al momento, non sono state rilasciate dichiarazioni
ufficiali dirette dal Presidente russo Vladimir Putin in merito a questo specifico attacco di droni.
Le reazioni sono state veicolate attraverso il Ministero della Difesa e altri canali governativi, che
hanno confermato gli incidenti e minimizzato l'impatto complessivo, definendo le azioni ucraine
come terrorismo. Una pericolosa linea rossa a questo punto credo che sia stata ormai superata e questo ulteriore accadimento mette tutti noi di forte ad un forte rischio di una escalation militare.
Questi ulteriori e ultimi accadimenti mi portano a pensare e, non solo pensare, che l'equilibrio fra le diverse Nazioni in argomento, si sta dissolvendo, lasciando libera la strada ad un pericolosissimo futuro di guerra a coinvolgimento mondiale. C'è da sperare solo che accada un miracolo, se vogliamo che il mondo si salvi!
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