sabato 27 giugno 2020

LA CORTE DEI CONTI CI RIPENSA, MA NON DEL TUTTO...


La situazione è veramente drammatica e siamo arrivati alla frutta 

In occasione della cerimonia di parificazione del Rendiconto Generale dello Stato per l’ esercizio finanziario 2019 svolta a Roma il 24 giugno scorso, il Presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti, Ermanno Granelli, ha così concluso il suo intervento:
“ La fase che stiamo attraversando è di una severità tale che 
l’ espansione dei bilanci pubblici appare un’ indiscutibile necessità. Per molti aspetti, la sostenibilità prospettica delle finanze pubbliche di molti paesi riposa oggi proprio sulla capacità di espandere, in modo appropriato, il debito. Ma la possibilità di accrescere il rapporto debito/Pil è oggi tanto maggiore quanto più credibile è la volontà di volerlo utilizzare per superare le fragilità in termini di servizi pubblici, formazione, infrastrutture e ricerca, dimostrando, soprattutto in questo modo, la determinazione di volerlo collocare, dopo la temporanea ed inevitabile fase espansiva, su un sentiero di lento ma continuo rientro.”.

Se persino la magistratura contabile sembrerebbe ritenere necessaria una politica anticiclica di espansione della spesa pubblica senza tener conto dei vincoli di bilancio, vuol dire che la situazione è veramente drammatica e siamo arrivati alla frutta ( non avevamo dubbi).
Ma dato che noi vorremmo continuare a sederci a tavola nel rispetto delle più canoniche prescrizioni della dieta mediterranea, fatta di primi e secondi piatti, non ci sfugge la parte finale della citata introduzione, laddove il presidente Granelli auspica l’espansione del debito nella prospettiva del suo futuro rientro, seppur “lento ma continuo”.

martedì 23 giugno 2020

PAOLO SAVONA: QUANDO LA FANTASIA NON HA LIMITI




Il 16 giugno scorso, il presidente della Consob (Commissione per le società e la borsa), Paolo Savona, in occasione dell’ incontro annuale con gli operatori del mercato finanziario, nel presentare la Relazione della Consob per il 2019, ha avanzato la proposta di emettere  BTP “irredimibili”.
In buona sostanza, si tratterebbe di titoli di stato perpetui, e quindi, senza possibilità di rimborso del capitale ma solo degli interessi agganciati all’ inflazione e con rendimenti non superiori al 2% esentasse.

Lo scopo di tale proposta sarebbe quello di attrarre il patrimonio finanziario dei risparmiatori italiani, pari ad euro 4.445 miliardi, si’ da contenere il debito pubblico riconducendolo in limiti più adeguati ai vincoli comunitari.
Innanzitutto, come già considerato anche da alcuni osservatori dei mercati finanziari , le prospettive di successo di questa emissione sono tutt’ altro che scontate posto che, pur limitandoci alla sola remunerazione dell’ investimento, attualmente esistono BTP che offrono rendimenti più elevati di quelli che garantirebbe il titolo irredimibile di possibile futura emissione: basti pensare al Btp Tf 2,8% Mz67 scadenza 01/03/2067 che , anche al netto della imposizione fiscale , risulterebbe più appetibile per i risparmiatori.
Ma a prescindere da questi tecnicismi , ciò che preoccupa della proposta del presidente Consob è la finalità che la sottintende, cioè la permanenza nella unione monetaria a scapito delle tasche dei cittadini italiani che, di fatto, sarebbero ancora una volta costretti a comprare la moneta necessaria per sostenere la spesa pubblica pagandola con i propri risparmi.