sabato 23 settembre 2023

GIORGETTI E LA PAURA DEL “DIO” MERCATO

Articolo di  Cosimo Massaro. 

Oggi voglio evidenziare alcuni fatti prendendo spunto da un articolo pubblicato su Rai News il 19 settembre dal titolo “ Giorgetti: 'Accordo sul patto di stabilità entro l'anno. Non mi preoccupa l'Ue ma i Mercati' ”. Cerco di tradurre in parole semplici cosa ha dichiarato il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti con questa sua affermazione. 

Nel suo intervento tenutosi a Roma durante l'iniziativa “Le buone leggi. Semplificare per far ripartire l'Italia.” presentando la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF), ha fatto capire che, un accordo di bilancio con gli altri Paesi europei sicuramente si troverà entro l'anno, pertanto non è minimamente preoccupato, quindi di cosa ha paura?  
Lo capiamo subito dopo quando, in un'altra parte del suo discorso, afferma: “...a me fa paura la valutazione dei mercati che comprano il nostro debito pubblico e dico ai ministri che rispetto il loro operato, ma tutte le mattine ho il problema di rendere il nostro debito pubblico accattivante per convincere la gente a comprarlo". 

In seguito cita anche il problema del reperimento delle materie prime: “Serve trovare una formula che permetta di capire la situazione e calarla nella realtà della storia, capendo l'epoca in cui stiamo vivendo, non c'è più il Covid ma c'è la guerra, i costi dell'energia e delle materie prime, rispetto le decisioni della Bce, sono autonome e indipendenti, non le metto in discussione, ma io che faccio politica queste cose le devo valutare e spero che il Consiglio europeo colga la situazione". 
Da quanto dichiarato si comprende, fra le righe, che è fortemente preoccupato per l'aumento del costo delle materie prime dovuto al conflitto con la Russia e dai vari golpe che stanno accadendo nei Paesi africani che si stanno smarcando dalla Francia, tematica da me trattata nei miei precedenti articoli. Nel momento in cui l'Europa non sarà più in grado di acquistare materie prime a basso costo dal continente africano, il declino economico del nostro Paese e di tutta l'Europa sarà inesorabile. 

Aggiunge inoltre, riferendosi all'aumento dei tassi di interesse sul costo del denaro attuato dalla BCE, quanto segue: “Certamente se i tassi fossero rimasti quelli dell'anno scorso o di due anni fa io avrei avuto 14-15 miliardi in più da mettere ad esempio sulla riduzione fiscale”.
E no caro Giorgetti, tu che fai parte di un governo fintamente sovranista, dovresti sapere che non puoi avere nessun margine di movimento di manovra fiscale senza avere in mano una leva monetaria interna che ti dia la possibilità di applicare una vera riduzione fiscale, fino al raggiungimento dell'eliminazione delle tasse. Ridursi solo a quel poco di margine consentito dall'abbassamento dei tassi di interesse sul costo del denaro da parte della BCE è una cosa insensata che non darà nessuna ripresa economica al nostro Paese, facendolo così cadere sempre più nel baratro, perché come si suol dire la “coperta” è sempre molto corta, si toglie da una parte e si mette dall'altra. 

Nessun ministro dell'economia assecondando tali regole vigenti nel nostro sistema economico usurocratico, senza l'esercizio di una vera Sovranità Monetaria da parte dello Stato e del Popolo, potrà mai fare una sana politica per il bene del proprio Paese, tanto che, sottolineo nuovamente, ha testualmente dichiarato “...a me fa paura la valutazione dei mercati...”.

Il dio mercato, con la sua arma prediletta, cioè lo Spread, farà vedere i sorci verdi a chi oserà opporsi ai suoi diktat come, per esempio, quando arrivò a 500 punti costringendo il governo Berlusconi alle sue dimissioni. 

In pratica, continua la schiavitù economica del nostro Paese che rimane perennemente in balìa del dio mercato, schiavitù tipica del neoliberismo, dove questa presunta “entità indefinita” domina inesorabilmente sulla vita di miliardi di persone. 
 

1 commento:

  1. Il vero guaio è che tutte le menzogne degli ultimi governi vengono regolarmente amplificate dai corrotti media come fatti ineluttabili, there's no alternative, diceva anni fa una illustre esponente del neo liberismo. La sovranità fiscale, che, fino a prova contraria, non intacca minimamente i vincoli europei, è stato ferocemente distrutta nel timido tentativo di riprendere l'economia italiana, essa con il superbonus ha portato benefici economici, occupazionali, ambientali senza incidere minimamente sul debito pubblico e sull'inflazione. Ma essa andava distrutta perché, come diceva un collaboratore di Trockij alla fine degli anni trenta, se la ripresa tedesca, simile nel meccanismo, avesse "infettato" tutta l'Europa sarebbe stata la fine della usuro-finanza anglo-sionista. Draghi è stato messo lì proprio per questo, per stroncare sul nascere una misura che avrebbe permesso di sottrarci al tallone della finanza globalista. Probabilmente per la stessa ragione fu scatenata la seconda guerra mondiale.

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