giovedì 24 aprile 2025

BERGOGLIO, IL “PAPA” GLOBALISTA É ORA AL COSPETTO DI DIO

Dal bollettino della sala stampa della Santa Sede ho riportato questo estratto: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa...”.

Ebbene si, ora anche Bergoglio si trova davanti al cospetto del Padre Eterno con il peso delle sue responsabilità dove nessuno può sottrarsi. Mentre sul piano del trascendente davanti a Dio accade questo, sul piano terreno, dove attualmente regna il “caos”, tutta l'informazione di sistema non sta facendo altro che osannare, fino a santificare un “Papa” che non ha fatto altro che smantellare la chiesa cattolica fin dalle sue fondamenta per sostituirla con una che fosse più affine ai dis-valori dei globalisti.

Giusto per ricordare chi è stato Bergoglio e il suo operato citerò solo alcuni punti cruciali del suo pontificato in totale controtendenza con la Vera chiesa di Cristo. É stato colui che ha portato in Vaticano un idolo pagano come la Pachamama (https://www.cosimomassaro.com/2020/10/scontro-globale-reset-contro-reset-il.html#more ). A differenza di Benedetto XVI che aveva criticato fortemente l'eccesso di relativismo a cui il mondo si stava ispirando lui lo ha fortemente sostenuto fino ad arrivare alla firma del documento “Abu Dhabi” (firmato a Abu Dhabi nel 2019 da Papa Francesco e dal Grande Imam di al-Azhar). 

sabato 19 aprile 2025

LA BANCA D’ ITALIA ED IL GIOCO DELLE TRE CARTE

 

(Pubblico un articolo del Dott. Michele Lamanna, che gentilmente mi ha inviato, dove fa un pò di chiarezza  sul  bilancio di Bankitalia. Buona lettura.) 

di Michele Lamanna

Il 31 marzo 2025, l’ Assemblea ordinaria dei partecipanti al capitale della Banca d’ Italia ha approvato il bilancio relativo all’ esercizio 2024. 

 Per inciso, lo Stato italiano è presente nel capitale di Bankitalia con una quota minoritaria pari al 6% per il tramite di Inps ed Inail; mentre la quota di maggioranza del 94% è detenuta da soggetti privati ( banche commerciali, fondazioni bancarie, compagnie assicurative, fondi pensione). 

 Come già accaduto anche nell’ anno precedente, detto bilancio ha consuntivato una perdita lorda pari ad euro 7.319/mln ( euro 7.124/mln nel 2023), sostanzialmente determinata dall’ aumento dei tassi che sia nel 2023, sia nel 2024, ha comportato un incremento degli interessi passivi che Bankitalia ha dovuto corrispondere a fronte dei depositi delle banche commerciali. Infatti, il margine di interesse ( differenza tra interessi attivi e passivi), positivo per euro 5.787/mln nel 2022, quando i tassi erano più bassi, è diventato negativo per euro 5.675/mln ed euro 5.306/mln, nel 2023 e 2024 rispettivamente, quando BCE ha deciso di alzare i tassi. 

 A fronte di queste perdite, Bankitalia ha utilizzato parte degli accantonamenti ai fondi rischi, euro 5.800/mln per il 2024, che, unitamente al recupero fiscale sull’ IRAP per euro 2.363/mln , ha consentito di chiudere con un utile finale di euro 844/mln. 

 Tale utile è stato distribuito: - per euro 200/mln ai soci partecipanti; che, peraltro, riceveranno una ulteriore quota di euro 140/mln proveniente da un fondo speciale, portando a complessivi euro 340/mln le somme che i soggetti prevalentemente privati incasseranno per l’ esercizio 2024; - per euro 644/mln allo Stato italiano. In tal modo, lo Stato ed i cittadini italiani dovrebbero sentirsi soddisfatti, atteso che , nonostante la perdita lorda, Bankitalia è riuscita a contabilizzare e distribuire un utile anche allo Stato: ma è cosi? C’è veramente da rallegrarsi? Vediamo. 

venerdì 11 aprile 2025

LA GUERRA DEI DAZI E LE CBDC DELLE BANCHE CENTRALI

La guerra economica globale

La guerra monetaria globale si è attivata su molteplici piani coinvolgendo sia il mondo multipolare che quello unipolare... una guerra senza esclusione di colpi, di tutti contro tutti !

I dazi di Trump di cui ne ho parlato abbondantemente nel mio precedente articolo ( Link: https://www.cosimomassaro.com/2025/04/trump-e-la-scure-dei-dazi-contro-il.html#more) hanno messo in moto un meccanismo di ritorsioni che sicuramente metteranno la pietra tombale al mercato globale per come lo abbiamo conosciuto i tutti questi anni. Una situazione in continuo cambiamento che rende difficile anche poter dare le giuste informazioni, come ad esempio la sospensione dei dazi per 90 giorni da parte di Trump, limitandoli solo al 10% a tutti quei Paesi che non hanno attuato contro mosse al rialzo come ha fatto invece il Paese del dragone.


La guerra dei dazi contro la Cina 

La guerra commerciale più dura, comunque sia, il Presidente statunitense la sta mettendo in atto appunto contro la Cina, tanto che ha aumentato i dazi del 125% su tutte le merci cinesi importate negli Stati Uniti aggiunti a quelli già esistenti del 20% per un ammontare che sfiora il 145%.Teniamo presente che il debito pubblico statunitense detenuto dalla Cina fino a marzo 2025, ammonta a ben 759 miliardi di dollari pari all'8,92% del totale debito pubblico detenuto all'estero, pertanto i cinesi come contromossa stanno scaricando i loro titoli senza acquistarne dei nuovi mettendo in forte crisi la stabilità dei conti USA.

La guerra ai mercati globali in pratica si sta rivelando senza esclusione di colpi tanto da poter causare un vero e proprio crollo globale di tutto il sistema per come lo abbiamo conosciuto in tutti questi anni in stile “crisi del '29” e la Grande Depressione.

venerdì 4 aprile 2025

TRUMP E LA “SCURE” DEI DAZI CONTRO IL MERCATO GLOBALISTA

🔴ED ORA SONO "DAZI" AMARI

Ed ora sono "dazi" amari per i super globalisti e le loro multinazionali, diciamo che Trump ha messo la pietra tombale a quella globalizzazione "glebalizzante" che sfruttava la manodopera   cinese e  dei Paesi poveri che per trent'anni ha permesso di importare merci a basso costo per distruggere la produzione interna dei Paesi occidentali,  tutto in linea  con quella "logica" neoliberista che ha da sempre affermato che il dio denaro e il mercato libero avrebbero fatto diventare tutti più ricchi portando con se giustizia ed equilibrio sociale...tutto falso, la globalizzazione ha portato solo povertà nell'economia reale e perdita di tutti i diritti  conquistati in anni di battaglie sociali.

Preferite ancora  una globalizzazione che ha permesso di fare guadagni immensi alle multinazionali oppure un ritorno alla produzione  interna dove i diritti sociali e dei lavoratori non vengano più sacrificati sull'altare del dio mercato?...io non ho dubbi preferisco sicuramente la seconda soluzione

Dopo i dazi di Trump le borse di tutto il mondo vanno a picco.

Ora mettiamo un po' di ordine nelle idee e cerchiamo di capire cosa sta accadendo sul piano della guerra monetaria a livello globale in modo tale da comprendere anche lo scontro sul  piano commerciale, altrimenti avremo sempre una visione distorta per colpa delle informazioni di regime.


Gli USA sono in bancarotta 

La fine del petrodollaro, il processo di dedollarizzazione ormai ad uno stato avanzato dove il mondo multipolare sta praticamente quasi azzerando l'utilizzo del dollaro come moneta di riferimento per gli scambi commerciali, il debito pubblico USA ormai arrivato a cifre devastanti (a dicembre 2024 era di 36200 miliardi di dollari) una cifra assurda, uscita fuori controllo e non più gestibile, in sintesi gli USA sono in bancarotta per colpa dei globalisti guerrafondai che attraverso il loro Deep State hanno gestito la loro politica e utilizzato gli americani come braccio armato per imporre il N.W.O...purtroppo per loro ormai fallito!


America First 

Pertanto bene sta facendo Trump nel rivedere al rialzo i dazi in modo tale da riequilibrare gli scambi e il disavanzo commerciale con gli altri Paesi per far ripartire l'economia interna e per tutelare il mondo del lavoro e della produzione americana, tutto in linea secondo il suo motto “America First”, cioè prima l'America. 


L'Italia in macerie e svenduta

Una politica commerciale che avremmo dovuto applicare anche noi quando ebbe inizio la globalizzazione dopo la caduta del muro di Berlino. Uomini come Prodi, Dalema e Draghi giusto per citarne alcuni, se non avessero tradito e svenduto l'Italia, avrebbero dovuto tutelare con i dazi le nostre aziende e i nostri prodotti dall'invasione di merci a basso costo provenienti soprattutto da quella Cina fatta diventare grande dagli stessi globalisti per destabilizzare l'Occidente e in particolar modo il nostro Paese particolarmente manifatturiero. Oggi purtroppo abbiamo un'Italia in macerie da un punto di vista della produttività, un Paese dove è stato messo in atto un vero e proprio “genocidio” di aziende italiane e di partite IVA.